mercoledì 11 ottobre 2017

Recensione: BUNKER 66 "Chained Down in Dirt"
2017 - High Roller Records




I BUNKER 66 attirarono già la mia attenzione con un paio di album davvero interessanti. Il loro è un grintoso blackened thrash metal reso ancor più piacevole/intrigante dalle cospicue influenze old-school, che oggi lascia intravedere sviluppi da non sottovalutare. Ma influenze musicali a parte, nel tempo il trio messinese ha puntato alla crescita e ha corroborato il tiro guadagnandosi un proprio seguito nella scena heavy internazionale. Ora, ad ognuno di voi spetta il compito di scegliere liberamente se stare sulla loro sponda. La cosa certa è che le idee irremovibili dei Bunker 66 vogliono conservare le strutture tradizionali dei produttivi anni '80, e non può risultare strano a nessuno se non faticheranno a far presa sugli appassionati di tali sonorità. Notevole è anche l'apporto del nuovo chitarrista JJ Priestkiller (ex-Schizo). L'energia di "Chained Down in Dirt" trafigge fin dal primo ascolto. Cos'è la coerenza? Spesso è muoversi per vivere la propria integrità! Disponibile dal 27 ottobre.

Contatti: 

bunker66.bandcamp.com
facebook.com/Bunker66

TRACKLIST: Satan's Countess, Black Steel Fever, Chained Down in Dirt, Taken Under the Spell, Her Claws of Death, Wastelands of Grey, Power of the Black Torch, Evil Wings