giovedì 9 marzo 2017

Recensione: DEPECHE MODE "Spirit"
2017 - Columbia




'Spirit' risveglia i sensi, ed ecco che il suo denso flusso ininterrotto è il battito di un altro inizio. I DEPECHE MODE ripartono da dove tutto si era fermato ('Delta Machine'). Nuova linfa, nuovi stimoli, nuovo disco virato al rosso bruno, ma soprattutto... Nuova VITA. C'è l'irrefrenabile passione di una band ineguagliabile che, ha il duro compito di scuotere la coscienza morale degli individui ed essere coinvolta, umanamente, in una revisione complessiva sullo stato delle cose; e lo fa avvalendosi del potere della musica e dei testi. Il singolo 'Where's the Revolution' ha sbandierato il forte dissenso verso l'atrofia sociale. In 'Spirit' c'è il materiale che serve per comprendere il valore del "genio", perché niente è più lontano della verità conosciuta. Posso altresì affermare che esiste una connessione tra tempo e spazio, passato e presente, se ci si sofferma attentamente su ognuno dei brani. Dave Gahan, Martin Gore, Andy Fletcher sono implacabili quando esplorano a fondo le loro capacità e potenzialità compositive. Dopo una lunga e invidiabile carriera, possiedono ancora il dono di trasmettere il bagaglio di conoscenze acquisite. Preso nella sua interezza, il quattordicesimo album incarna alla perfezione un periodo di riflessione sulla condizione di sconfitta dell'uomo, e ciò in rapporto a quanto sta succedendo nel mondo reale e virtuale. L'Arte lascia il segno.

Contatti: depechemode.com

TRACKLIST: Going Backwards, Where's The Revolution, The Worst Crime, Scum, You Move, Cover Me, Eternal, Poison Heart, So Much Love, Poorman, No More (This Is The Last Time), Fail