venerdì 30 settembre 2016

Recensione: NEVERLIGHT HORIZON "Dead God Effigies"
2016 - Great Dane Records




"Dead God Effigies" è un album veemente e abbastanza tecnico che presenta un netto miglioramento rispetto alle prime due prove in studio dei belgi NEVERLIGHT HORIZON, approdati oggi alla francese Great Dane Records. Le canzoni lasciano trasparire repentini cambi di velocità, contrapposti a rallentamenti angosciosi in grado di rafforzare il groove della proposta. Necessaria la decisione di perfezionare gli arrangiamenti sulle strutture del riffing e sulle dinamiche delle parti ritmiche, in modo da garantire una maggiore efficacia del wall of sound. La prima fase della battaglia prende il via con "Useless Humanity", sicuramente una di quelle tracce adatte per aprire in maniera adeguata un disco come "Dead God Effigies". Le martellate insistenti inferte al capo e alla bocca non lasciano scampo nemmeno nello scorrere dei successivi sette brani, tutti proporzionati all'impegno profuso dai musicisti coinvolti nel gruppo, vivo e vegeto fin dal lontano 1999. Non siamo ai livelli dei maestri del genere, ma uscire allo scoperto con un full-length come questo, dopo nove anni di silenzio, non è cosa da poco. I Neverlight Horizon sono indirizzati su una precisa impronta stilistica, che attinge a piene mani dall'insano repertorio di Deeds of Flesh, Malevolent Creation, Beheaded. Per ora può bastare.

Contatti: 

neverlighthorizon.bandcamp.com/dead-god-effigies
facebook.com/NeverLight.horizon66 

TRACKLIST: Useless Humanity, Drowning Blackness, The Awakening, Dead God Effigies, Diabolic Mask of War, From Black Liquid to Extinction, God of Suffering, Desperate Final Assault