mercoledì 27 aprile 2016

Recensione: KEOSZ "Be Left to Oneself"
2016 - Cryo Chamber




La musica dello slovacco Erik Osvald scivola dall'alto verso il basso alla conquista di nuovi territori desolati, forzando così l'evanescente confine dell'atmosfera terrestre. Provate ad ascoltare questo "Be Left to Oneself" e anche voi rimarrete ammaliati dalle sue capacità compositive. L'incastro dei tanti suoni, uno nell'altro, è dinamico e persuasivo. A differenza degli altri artisti entrati a far parte del vasto roster della Cryo Chamber, KEOSZ punta a una trama dalla qualità trascendentale. Qui il suono ambient è un segno dei tempi, una striscia di luce continua. E nulla avrebbe potuto illustrare questo immaginario con più forza e più significato dell'operato di Erik. Chi vorrà cimentarsi nell'ascolto del disco, potrà quindi interagire, o comunicare, con visioni abbaglianti e magnetiche. Una è la verità: "Be Left to Oneself" si manifesta in tutta la sua bellezza, ritirandosi dalla prevedibilità. Un lavoro sorprendente.

Contatti: 

cryochamber.bandcamp.com/be-left-to-oneself 
facebook.com/KeOSzMusic 
cryochamberlabel.com

TRACKLIST: Be Left to Oneself, Occurred, Forfeited, Forlorn, Traitor, Insecure, Clearance, Low Down, Before the End