domenica 7 febbraio 2016

Recensione: MAGRUDERGRIND "II"
2016 - Relapse Records




La furia corrosiva di questo "II" può essere interpretata come una vera e propria punizione, e dunque l'unico modo possibile per mettere a tacere quanti continuano a criticare negativamente due generi violentissimi come il grindcore e il powerviolence (ormai è risaputo che molti ascoltatori hanno solo bisogno di divorare quello che gli viene proposto dai luridi camerieri del mainstream). Formatisi nell'anno 2002 a Washington, ma ora in pianta stabile a New York, i MAGRUDERGRIND devono essere annoverati tra i gruppi più determinati attualmente in circolazione. Non è un caso se a stampare il disco degli americani ci ha pensato la Relapse Records. Ogni capitolo scritto da questi ragazzi contiene delle differenze, pur tenendo fede ad una determinata mentalità, adottata esclusivamente dalla comunità del DIY. Infatti fin dagli esordi i Magrudergrind sono riusciti a concentrare la loro essenza in brani brevi e dal forte impatto e col nuovo "II" la sostanza non cambia. Numerosi gli influssi provenienti dal punk e dall'hardcore. Il "vero" intento della band è quello di dare al pubblico qualcosa che possa alimentare il loro odio verso una società ormai destinata a finire nel baratro. In pratica il nuovo full-length, che ci giunge a distanza di sei anni dal precedente lavoro, è rivolto a tutti coloro che a denti stretti lottano ogni giorno per non piegarsi o sottomettersi alle regole dettate dal potere. Alzate il volume del vostro stereo e siate pronti a spaccare la vostra stanza d'ascolto. Consigliato.

Contatti: 

magrudergrind.bandcamp.com 
facebook.com/MagrudergrindOfficial

SONGS: Imperium in Imperio, Divine Dictation, The Opportunist, Relentless Hatred, Sacrificial Hire, War for Resources, Black Banner, Hara-Kiri, Stale Affairs, Regressive Agenda, Incarceration State, Unit 731, Icaro, Husayni / Handschar, Pharmacide