giovedì 24 settembre 2015

Recensione: THE OBSERVATORY "Continuum"
2015 - Independent




Sono rimasto letteralmente folgorato dal settimo sigillo degli asiatici THE OBSERVATORY, forse per il semplice fatto che io solitamente ascolto tantissima musica ambient. Il gruppo con sede a Singapore è attivo fin dall'anno 2001 e spesso può arrivare a coinvolgere ben undici elementi, provenienti in gran parte da progetti sperimentali abbastanza noti negli anni '90. Per non cadere in errore, va detto che su questo "Continuum" i performers principali rimangono esclusivamente in quattro. Esattamente: Dharma chitarra, basso); Bani Haykal (chitarra, reyong, cengceng); Vivian Wang (synth, voce); Leslie Low (chitarra acustica, basso, batteria, voce, pemade, jegogan, reyong). Il sound è talmente elaborato e intenso che si può parlare di un'orchestra impegnata nel dipingere un caleidoscopio di emozioni utili per estendere la portata della mente. La musica oscillante dei The Observatory è ammaliante perché è scritta da artisti competenti e bravi a rapire le percezioni di chi ha buone capacità di ascolto. Un mix di vibrazioni e ritmi mutevoli che ci insegnano a diventare un tutt'uno con l'universo. Senza addentrarmi in altri particolari, posso affermare di non aver mai vissuto un'esperienza sensoriale simile. I pollini giunti dall'estrema punta meridionale della penisola malese hanno lasciato il segno. "Continuum" merita di far parte della vostra collezione di dischi.

Contatti:

theobservatory.com.sg
theobservatory.bandcamp.com/continuum
facebook.com/theobservatory 

SONGS: PART 1, PART 2, PART 3, PART 4, PART 5 'Mankind', PART 6 (Lasse Marhaug Remix)