lunedì 7 settembre 2015

Recensione: IRON MAIDEN "The Book Of Souls"
2015 - Parlophone




Ci sono cresciuto con le loro canzoni e nonostante io sia maggiormente legato ai vecchi lavori, non potevo sottrarmi all'ascolto del nuovo "The Book Of Souls", album che, in alcuni passaggi, ci fa assaporare ancora il 'mood' benefico di alcune perle indimenticabili degli anni '80. Gli IRON MAIDEN continuano a fare breccia nei cuori di moltissimi fan e questo è un dato di fatto. Per strano che possa sembrare, tutto ciò accade ancora oggi. Ci sarà un perché? Quindi inutile stare qui a ripeterci le stesse cose, a tormentarci con i soliti paragoni tra passato e presente. Siamo nel 2015 e la storica band guidata dal carismatico Bruce Dickinson non ha la ben che minima intenzione di allontanarsi dalla luce dei riflettori. Le sonorità heavy degli Iron Maiden dimostrano di aver radici molto più antiche, robuste e salde, radici che distaccandosi dal panorama musicale attule, si apprestano a ritornare ad essere il canale alimentare attorno a cui sembra ruotare l'universo governato da Eddie, rivelandosi piuttosto vivo e vegeto. Un ritorno discografico che delinea, nel bene e nel male, cause ed effetti di una progressione costante. I giorni dei capolavori sono ormai lontani, ma con "The Book Of Souls" i britannici riescono, in parte, a soddisfare le aspettative. Non è cosa da poco!

Contatti: ironmaiden.com

TRACKLIST: If Eternity Should Fail, Speed of Light, The Great Unknown, The Red and the Black, When the River Runs Deep, The Book of Souls, Death or Glory, Shadows of the Valley, Tears of a Clown, The Man of Sorrows, Empire of the Clouds