mercoledì 27 maggio 2015

Recensione: AKHLYS "The Dreaming I"
2015 - Debemur Morti Productions




In parallelo alla missione intrapresa con i Nightbringer, il mastermind Naas Alcameth si immerge nuovamente nel regno degli inferi per un'altra battaglia personale amplificata dalla sua insana creatività, venendo così a contatto con la parte più buia di sé stesso e con i molteplici spaccati del black metal. L'idea alla base di "The Dreaming I" crea qualcosa di imponente al fine di rielaborare un suono maligno e farne una struttura che suoni maestosa in tutte le sue innumerevoli sfaccettature. Naas vede la musica, o il rumore, come una guerra contro il silenzio, perché il silenzio è il male contro cui tutti noi dovremmo lottare. Oggi non ci sono più molte band in giro fedeli al vecchio stile, e il progetto AKHLYS vuole abbattere le barriere del tempo per esternare ciò che sta avvenendo nel presente di questo genere musicale. Un'immaginazione ombrosa che ingloba dei tettagli concreti, una manipolazione parossistica che sfrutta l'ampio campionario tecnico e concettuale del musicista americano. Le sonorità del disco partono da un principio individualistico ben preciso in modo tale da diventare un'esperienza visuale, quando ascoltata. Si può prendere ogni brano come un capitolo di un copione, ma anche come storia a sé stante. Non più strofe e ritornelli, ma un flusso narrativo unico, sconvolgente, interpretabile diversamente dal singolo fruitore. In "The Dreaming I" sono le frequenze disturbanti a impadronirsi dello spartito, penetrando lo spazio che le contiene. La furia della voce e la tensione strumentale ne guadagnano profondità e il risultato è una poetica deviata che sposta l'attenzione su una drammaticità infettiva. E' già candidato ad essere uno dei best albums del 2015. Davvero notevole!

Contatti:

dmp666.bandcamp.com/the-dreaming-i
facebook.com/Akhlys
debemur-morti.com

SONGS: Breath And Levitation, Tides Of Oneiric Darkness, Consummation, The Dreaming Eye, Into The Indigo Abyss