sabato 21 febbraio 2015

Recensione: DEHUMAN "Graveyard of Eden"
2015 - Kaotoxin Records




Pur essendo piuttosto giovani, i DEHUMAN possono essere considerati come una delle formazioni più promettenti del Belgio. I quattro ragazzi fanno parte di questa nuova schiera di death metaller che, dall'inizio del nuovo millennio, stanno mettendo a ferro e a fuoco il panorama europeo, mantenendosi fedeli alla metodologia della vecchia scuola ma introducendo anche alcuni elementi di novità. Il secondo album per la francesce Kaotoxin Records si avvale di suoni potenti che conservano una certa fisicità, particolare spesso oscurato dalle produzioni troppo patinate. L'ascoltatore, attualmente, ha la buona possibilità di assaporare e distinguere chiaramente tutti i dettagli e può riconoscere l'autenticità della loro prestazione, migliore rispetto a quella offerta sul debutto "Black Throne of All Creation" (2012). La tempesta sonora racchiusa nel brutale "Graveyard of Eden" trascina e devasta ogni cosa gli si presenti davanti. In questi otto brani al cardiopalma, i Dehuman fanno esplodete la propria energia distruttrice mantenendo sempre alto il voltaggio in uscita dagli amplificatori, unendo Suffocation, Ulcerate e Morbid Angel. Diversi gli attacchi veramente riusciti ("Crypts of Blood", "Invocation of Sublime Death", "Ov Madness"). "Graveyard of Eden" è un lavoro dritto, lancinante, forsennato, suonato con grande impegno. Da tenere fortemente in considerazione. Complimenti.

Contatti: facebook.com/dehumanDM - kaotoxin.com

TRACKLISTING: Sepulcher of Malevolence, Crypts of Blood, Obedience to Pestilence, Invocation of Sublime Death, Temple of Lust and Fire, Cerebro Veneficium, Ov Madness, Goddess of Sins