giovedì 22 gennaio 2015

Recensione: THE ORDER OF APOLLYON "The Sword and the Dagger"
2015 - Listenable Records




Formatisi nel 2008 per volere di BST e del compagno Daniel Wilding (attualmente nei Carcass ed ex-Aborted), i THE ORDER OF APOLLYON hanno da subito focalizzato la propria attenzione su una ricerca musicale composta da brutalità, tematiche estreme, tantissimo groove e atmosfere oscure; il tutto anticipato ed esposto sul debutto "The Flesh" uscito nel 2010. Dopo dei cambi di line-up radicali, il gruppo è tornato più affiatato e compatto per delineare meglio il "profilo" che li caratterizza, quello già collaudato sul fronte live (ricordo l'apparizione all'Hellfest del 2014). La forma di annichilimento utilizzata dai The Order of Apollyon nel songwriting del nuovo "The Sword and the Dagger" diventa l'elemento indispensabile per dare lustro a questa proposta rabbiosa che corrode ogni cosa dall'inizio alla fine. La loro espressività, pur non essendo originalissima, si espande in un crescendo tra black e death metal (a tratti dal contegno industriale) abbastanza affidabile che, mette in mostra l'abilità dei nostri sia in fase compositiva che esecutiva. Al tempo stesso, però, i The Order of Apollyon sembrano un'entità dalla personalità altalenante, forse troppo impegnati ad inseguire i passi fatti da alcuni esponenti 'maggiori' della scena metal. In questo secondo capitolo discografico, sono veramente pochi i momenti da ricordare, ma non posso nemmeno dire di aver assaporato un brutto lavoro. Sicuramente a qualcuno potrebbero piacere, per quanto mi riguarda non li ritengo particolarmente indispensabili. Verrà pubblicato il 16 Febbraio 2015.

Contatti: facebook.com/theorderofapollyon

TRACKLISTING: Own the Youth, Hatred Over Will, Our Flowers Are the Sword and the Dagger, Al 'ankabout, Hold Not Thy Peace, O God of My Praise, Chants of Purification, The Curse Is Poured Upon Them, By Your Command We Return to Dust, Eight Pillars, The Hand That Became Weak, Omnis Honor Et Gloria