mercoledì 7 gennaio 2015

Intervista: DEAF EYES - GLI OCCHI DELLA VERITA'






IL DISCO OMONIMO DEI DEAF EYES DI PISTOIA RACCHIUDE UNA VASTA GAMMA DI SOLUZIONI MUSICALI MOLTO INTERESSANTI CHE FARANNO LA FELICITA' DEI PIU' FANATICI APPASSIONATI DEGLI SPERIMENTALISMI STRUMENTALI. QUESTA E' UNA BAND ATTENTA E MOTIVATA, CHE GUARDA AL PRESENTE CON OCCHIO CRITICO PER VOLGERE LO SGUARDO AL FUTURO. HA RISPOSTO ALLE MIE DOMANDE IL CHITARRISTA PAPPA. RINGRAZIO GERO DELLA ARGONAUTA RECORDS PER LA SUA DISPONIBILITA'.

1. Quando ha iniziato a suonare la band?

- I Deaf Eyes nascono come progetto parallelo degli Incoming Cerebral Overdrive, band della quale tutti noi facciamo parte. Nasce all’incirca un anno fa, quando decidemmo di provare a creare un tipo di sonorità diverse da quelle a noi più abituali.

2. Ora che il vostro disco omonimo è stato pubblicato potresti spiegarmi l'esatto significato del titolo dell'album e del nome della band?

- Il nome del gruppo (che è poi lo stesso del disco) è una sorta di metafora, rappresenta la sordità simbolica delle nostre anime prima che le nostre menti. Gli occhi come primi recettori sensoriali che vedono, ma non sentono, non capiscono e non interiorizzano la vera ricchezza e importanza delle cose e del mondo che abbiamo intorno. Sono solo trasportatori di impulsi ma non di messaggi. Forse per paura, forse per incapacità siamo diventati organismi dalla coscienza ridotta, imposta dalla puerilità spirituale del mondo moderno.

3. Come si è svolta la composizione / produzione dell'album? Dove si sono tenute le registrazioni?

- Le musiche sono per la maggior parte composte dal sottoscritto (Pappa, chitarra) e riarrangiate insieme in sala prove fino a che il risultato non risulti soddisfacente per ognuno di noi. Le registrazioni sono state fatte presso l’Ampire Studio a Pistoia, del quale due di noi (Ste, chitarra e Ripi, batteria) sono i proprietari. Questo ha fatto sì che ci siamo potuti concentrare sulla ricerca del suono secondo noi più adatto alla nostra proposta senza avere troppe pressioni a causa del tempo limitato.

4. La musica dei Deaf Eyes attinge influenze da una vasta gamma di soluzioni. Quali band o stili musicali vi hanno maggiormente influenzato nel processo di songwriting? "Deaf Eyes" è un album davvero intenso...

- Intanto grazie per l’”intenso”, è una degli aggettivi che volevamo ricevere nelle descrizioni dell’album prima che uscisse. Come appunto hai giustamente fatto notare ci sono varie influenze che sono le stesse che ci hanno accompagnato nel corso della nostra vita. Scrivere nomi di gruppi non mi piace mai, lo ritengo sempre riduttivo e fuorviante ed eviterò di farlo anche in questa sede. Credo che i vari filoni, più che singole bands, si possano facilmente desumere ascoltando il disco. Ovviamente siamo religiosamente guidati dal Sacro Verbo “Tom Araya is our Elvis” come gli Zu insegnano.



5. "Deaf Eyes" suona maturo e molto cerebrale. È stato consapevole il tentativo di creare un lavoro a più strati? Oppure questo è semplicemente il risultato di anni di esperienza?

- Come in ogni campo l’esperienza è fondamentale per il raggiungimento di un certo risultato, più ne hai più sai come incanalare le tue energie e le tue conoscenze nel modo preventivamente immaginato. In realtà all’inizio eravamo un po’ spiazzati, nel senso che non avevamo ben chiaro dove indirizzare il progetto e quale sarebbe stato il risultato. “Deaf Eyes” ha preso vita dopo tantissima roba cestinata nei primi momenti per poi accelerare improvvisamente, gli ultimi brani composti sono praticamente venuti fuori da soli.

6. Tutto sembra abbastanza pesante e atmosferico sulla registrazione. Che tipo di attrezzatura è stata utilizzata?

- Testate Brunetti e Egnater con casse Hope per chitarra, testate Ampeg e Traynor con cassa Ampeg per basso. Come pedali abbiamo usato un delay e un distorsore per basso. Come batteria abbiamo usato una DrumSound. Come puoi ben notare non abbiamo un arsenale di pedaliere ed effetti, cerchiamo di usare prima di tutto le note giuste per creare certe atmosfere, dopodiché aggiungiamo eventuale effettistica, compreso il Synth, qua e là dove necessario.

7. Come è arrivata la proposta dell'etichetta nostrana Argonauta Records? Quali sono i vostri rapporti con Gero?

- Avevamo finito di registrare e cercavamo qualcuno interessato al nostro disco, siamo entrati in contatto con loro grazie ad una conoscenza comune che passò ad Argonauta il disco. Si rivelarono subito interessati e per noi fu un piacere oltre che un onore iniziare la collaborazione con persone capaci e con una passione viscerale per la musica come loro. Con Gero ci sentiamo spesso non solo per discutere dei progetti del gruppo, ma anche per chiedere un consiglio o un favore di qualunque tipo. Posso affermare che è una persona disponibile e molto competente.

8. Avete delle aspettative personali per il nuovo anno 2015?

- Le aspettative sono quelle di suonare il più possibile per promuovere il nostro album, oltre a questo stiamo componendo nuovo materiale e speriamo di riuscire in tempi non troppo lunghi a partorire il secondo figlio.

9. Grazie per l'intervista.

- Grazie mille a voi per lo spazio che ci avete dedicato, un saluto e a presto. (forse Pappa non è a conoscenza che Son of Flies Webzine è curata e scritta solo dal sottoscritto /NdR).


CONTATTI: facebook.com/deafeyesband - argonautarecords.com


DEAF EYES line-up:

Pappa - Chitarra
Ale - Basso
Ripi - Batteria
Ste - Chitarra


RECENSIONE:
DEAF EYES "Deaf Eyes" 2014 - Argonauta Records