venerdì 28 marzo 2014

Intervista: CRIPPLE BASTARDS - "SANGUE NERO COME LA PECE"






GLI ITALIANI CRIPPLE BASTARDS NON HANNO BISOGNO DI PRESENTAZIONI, PERCHE' FORTI DI UNA CARRIERA LUNGA E LONGEVA! SONO IN GIRO DA PIU' DI VENT'ANNI E, NONOSTANTE IL PESO DEL TEMPO NON HANNO INTENZIONE DI MOLLARE LA PRESA, INFATTI CONTINUANO IMPERTERRITI A SFORNARE ALBUM DI QUALITA' INTRISI DI VIOLENZA ASSASSINA. L'ATTITUDINE, LA COERENZA E LA PERSEVERANZA RIPAGANO SEMPRE! HO CONTATTATO IL LEADER GIULIO "THE BASTARD" PER SAPERNE DI PIU' SULL'ULTIMO FULL-LENGTH "NERO IN METASTASI", PUBBLICATO DALLA RELAPSE REC. RINGRAZIO ANCHE LUCA PRANDINI PER LA DISPONIBILITA'.

1. Ciao Giulio. E' veramente un piacere averti sulla mia SON OF FLIES webzine! Ti ringrazio per la tua disponibilità. Allora, ti andrebbe di illustrarmi le caratteristiche salienti di "Nero in Metastasi"? Dov'è stato registrato/mixato e con chi?

- È il nostro sesto album, registrato e mixato nell’estate 2013 allo Studio Fredman di Gotheburg, Svezia da Fredrik Nordström. Le voci invece sono state incise in Italia al Toxic Basement. Il disco è composto da 18 brani, stilisticamente è sia una progressione di quanto iniziato con il precedente “Variante Alla Morte” che l’enfatizzazione di tutti quelli che sono stati i punti di forza del nostro suono attraverso gli anni, dall’impronta Hardcore alle bordate ultraveloci che attingono dalle radici del genere con cui siamo cresciuti.

2. Ascoltando l'intero album ho avuto l'impressione che sia una specie
di summa delle vostre vecchie sonorità, naturalmente con una produzione molto più curata e per certi versi 'pulita' (concedimi il termine). Sei d'accordo con la mia visione?

- Non è solo una summa delle vecchie sonorità, come dicevo – c’è anche molto di quanto era stato iniziato nel precedente “Variante Alla Morte”, quindi parti più complesse, la commistione di una miriade di influenze, il lavoro ultra-arrangiato delle due chitarre con l’introduzione del nuovo componente Wild Vitto, una maggiore attenzione a dettagli di produzione che hanno permesso di arrivare a un amalgama molto più compatto e aggressivo rispetto a prima. Quindi da un lato progressione, dall’altro un occhio al passato, cercando di fondere al meglio queste
due componenti.

3. Musicalmente parlando, come descriveresti la vostra evoluzione nel corso degli ultimi anni?

- Nel periodo dell'album “Misantropo a Senso Unico” e in parte anche di “Desperately Insensitive” buona parte del song-writing era completamente gestito da me. Con il consolidarsi dell’attuale line-up, il grande stacco evolutivo è partito nel momento in cui abbiamo iniziato a lavorare in squadra, ciascuno di noi mettendo idee e spunti nella composizione di ogni brano. È stato un processo complicato e lento ma senza dubbio la scelta determinante che ci ha portati a non ristagnare sugli schemi prevedibili del genere, a progredire verso qualcosa di personale e creativo, sempre proiettato in avanti con prospettive di crescita.

4. Pensi che "Nero in Metastasi" sia l'album definitivo dei Cripple B.? Possiamo considerarlo come l'ennesimo passo verso una continua e veloce evoluzione? Vi ritenete soddisfatti del prodotto finale?

- Siamo tutti totalmente soddisfatti del prodotto finale ma la parola “definitivo” per noi non esiste, nessun nostro disco suona simile a un altro e sicuramente in futuro ci saranno ulteriori passi avanti e cambiamenti.




5. Perché il titolo "Nero in Metastasi"? Il suo messaggio diretto racchiude il significato che si cela dietro ogni testo dell'album? E' davvero forte l'immagine di copertina! Non so per quale motivo, ma a impatto mi viene da pensare al malessere di numerosi esseri deviati, ovvero quei disturbi del desiderio sessuale da parte di soggetti cresciuti ma con preferenze verso chi è ancora in età pre-puberale. E' solo la mia immaginazione, oppure lo sguardo di quella bambina vuole far emergere indirettamente tali condotte illecite? E' attendibile la mia visione? Oppure c'è di più?

- La copertina non c’entra nulla con tematiche sessuali o pre-puberali, ha a che fare con un disastro ambientale degli anni 70, ma non mi va di dare molti dettagli a riguardo perché il bello di questo artwork sta anche nelle chiavi di interpretazione che lascia e quindi non voglio spiegarlo in ogni suo dettaglio. Il titolo dell'album ha a che fare con il parallelismo costante dei testi tra degrado dei rapporti sociali, apatia, morte della passione o di ogni input vitale nella società odierna e la crescita di un tumore nei suoi vari stadi e ripercussioni psicologiche su chi lo affronta.

6. Come è arrivato il contratto con la rinomata Relapse Records? Immagino non sia stato difficile per una band come la vostra (con una lunga storia alle spalle) arrivare a questo traguardo? Vi aspettano dei tour oltreoceano?

- Siamo appena rientrati da un tour fantastico in Giappone e Australia,
a Maggio andremo negli States per la quinta volta. Il contratto vero e proprio con la Relapse è arrivato nel 2010, prima avevamo realizzato un EP con loro, da tempo eravamo in contatto e si parlava di eventuali collaborazioni future... Credo che il passo decisivo che ha smosso le acque sia stato l’impatto lasciato dal precedente “Variante Alla Morte”, il tipo di produzione, il fatto che Shane Embury dei Napalm Death (che l’aveva fatto uscire per la sua F.E.T.O. Records) l’avesse presentato molto bene al personale Relaps... Hanno influito molto anche le nostre due comparse al Maryland Death Fest di Baltimore dove è praticamente presente tutta la scena estrema dell’East Coast.

7. Di cosa trattano i tuoi nuovi testi? C'è un filo conduttore che li lega?

- L’argomento base e il filo conduttore è già illustrato nella risposta precedente dove mi chiedevi del titolo. Sui testi aggiungerei che oltre al fattore sociale vs tumorale, su questo album c’è un ritorno a episodi più diretti e vendicativi legati ad esperienze vissute in prima persona, come “Promo-Parassita” contro l’inutilità di determinate agenzie di booking con cui ci siamo scontrati e “Sconfitto di Ritorno” che ritrae la miseria di alcuni veterani Punk/HC anni 80 ritirati in ballo da social network e dalla nostalgia del periodo di revival che stiamo attraversando.

8. Cosa mi puoi dire del tuo vivere quotidiano (al di fuori della band) in questa Nazione ormai morta e sepolta! Dove c**** andremo a finire? Quali sono le tue opinioni al riguardo?

- Non ho molto da dire, nel mio quotidiano cerco di vivere il più isolato possibile senza gente tra i coglioni, non ho grandi opinioni sulla realtà sociale del nostro paese perché cerco di starne alla larga scremando il più possibile la sfera dei rapporti e il cosiddetto senso di comunità. Ho un lavoro indipendente che mi appassiona moltissimo, il resto è solo star male e fattori stressogeni, per citare proprio un testo dall’ultimo album “Fuori dalle mura di casa, si accende il mio scenario di guerra, terreno minato da chi ho intorno…”

9. Come sono andate le date del vostro ultimo tour?

- Decisamente bene, in particolare il Giappone è stato un’esperienza indimenticabile.

10. Anticipazioni sulle prossime mosse dei Cripple Bastards?

- Ci saranno svariate sorprese a livello di uscite – sia per quanto riguarda materiale nuovo sia per chi sta diventando matto a reperire alcune rarità del passato, ma è ancora un po’ presto per annunciarle.

11. GRAZIE per l'intervista. Buona Fortuna!

- Grazie a te per il sopporto e lo spazio concesso...



CONTATTI:

cripple-bastards.com
facebook.com/cripplebastards


CRIPPLE BASTARDS line-up:


Giulio The Bastard - Voce
DK - Chitarra
Schintu the Wretched - Basso
Al Mazzotti - Batteria


RECENSIONE:
CRIPPLE BASTARDS "Nero In Metastasi" CD | LP 2014 - relapse rec