martedì 11 febbraio 2014

Intervista: ECHOES OF YUL - "BAGLIORI NEL BUIO"






NON POSSO NEGARLO: IL PROGETTO ECHOES OF YUL DEL POLACCO MICHAL ŚLIWA E' UNO DEI MIEI PREFERITI IN EUROPA. LA MUSICA COMPOSTA DAL POLISTRUMENTISTA CITATO E' DAVVERO INVIDIABILE PER INTENSITA' EMOTIVA E GRAZIE AL NUOVO EP "TETHER" LA SUA FORMULA RINVIGORISCE LE MIE AFFERMAZIONI. LUI SI RACCONTA COSI' IN QUESTA INTERVISTA...

1. Ciao Michał. Gli Echos of Yul sono una band davvero unica, non solo in termini musicali. Fammi capire bene: voi vivete distanti l'uno dall'altro e quindi costretti a lavorare mediante lo scambio di file su internet? Se puoi, raccontaci un po' gli inizi della band.. come vi siete incontrati.. come avete deciso di lavorare in questo modo...

- Fondamentalmente Echos of Yul è una one-man band che incorpora diverse apparizioni/collaborazioni di altri musicisti. Ho iniziato a fare musica in questo modo e nel corso degli anni ho avuto l'opportunità di lavorare con una vasta selezione di musicisti, però posso affermare che continuo a comporre da solo per il 90% del tempo. Di solito io lavoro con differenti batteristi ma queste collaborazioni sono qualcosa di più "reale" rispetto al semplice scambio di file, infatti, per questo, si organizzano sessioni di registrazione normali. Naturalmente ci sono enormi benefici grazie a internet e, mixaggio, mastering, remix possono essere fatti in qualsiasi posto nel mondo. E' molto più facile comunicare. Per esempio il video per annunciare l'uscita della mia nuova release l'ho fatto con il mio amico distante 200km da me. Questo è davvero grande.

2. Il vostro EP "Tether" ha un suono ed una produzione molto uniforme e, tutto ciò non ho potuto fare a meno di adorarlo. Come hai ottenuto questo fantastico risultato?

- Grazie. Devo ammettere che sono dipendente dal lavoro in studio. Mi piace sperimentare con stratificazioni di chitarre, provando diversi effetti e strumenti. Anche quando possiedo delle parti registrate di musicisti reali, le trasformo in modo da farle adattare al concept.

3. La tua musica è lenta, pesante ma progressiva. Tu la consideri principalmente 'sperimentale'?

- Non proprio... Sperimentale forse nell'approccio... "check - every - possibility", ma a mio parere i miei risultati sono più simili a delle fantasie su come mi immagino la musica.

4. In relazione alla domanda precedente, quali sono gli stili di musica che ti piacciono di più?

- Amo un sacco di generi diversi: dalle sludge/slow motion core al kraut rock, ambient, dub. Mi piacciono i tanti dettagli in musica, gli album che possono essere riscoperti in ogni singolo ascolto. Anche i film sono un'incredibile ispirazione per me, soprattutto per il modo di costruire l'atmosfera, la tensione del dramma. Sì, io traggo un sacco dai film.

5. Qual è l'oggetto del vostro concept e chi lo ha scritto?

- Non penso che ci sia un tema principale. Vorrei archiviare nella mia musica una certa complessità e unicità, ma la cosa fantastica della musica stessa è che funziona su tanti livelli di emozioni e sentimenti personali.

6. Sento delle influenze post-rock in alcune sequenze di questo nuovo EP. Questa evoluzione è figlia di un processo calcolato e consapevole oppure piuttosto spontaneo e inconscio?

- Le composizioni finali sono sempre il risultato di un duro lavoro accidentale. La spontaneità nel lavoro è cosa davvero grandiosa ed è così che la maggior parte dei miei brani sono composti, ma, dopo questa mia affermazione, posso dire che ho trascorso dei giorni mescolandolo tutto in uno stato piuttosto conscio. Voglio trovare l'equilibrio tra questi due stati. Le influenze post-rock sono sempre state presenti nella mia musica. Ho una totale ammirazione per formazioni come Neu, Can, primi Kraftwerk, mi piace la natura ripetitiva della musica e credo che il mio prossimo disco dovrebbe essere più "emphatized".



7. Perché la decisione di collaborare con altri artisti su questo lavoro?

- Io rispetto i musicisti coinvolti nel mio nuovo lavoro, alcuni di loro sono miei "eroi", altri sono "colleghi", ma ognuno di questi è unico e originale.

8. Lavorare con altri artisti è una buona idea? Perché hai deciso di fare questi differenti remix? Mi piacciono le tue collaborazioni! Mi sembra un'esperienza più ricca! Una chance in un ambiente creativo completamente aperto e solidale...

- Mi piace l'idea dei "remix". Fare musica da solo è un modo semplice per perdere la distanza e l'orizzonte. Sin dal primo disco mi sono chiesto a quali musicisti (di cui ho profonda stima) potevo affidare dei remix. E' una grande occasione vedere la tua musica attraverso lenti diverse.

9. Accennavo sopra delle strutture complesse delle tue composizioni. Come ti avvicini all'approccio live? In modo da ottenere una buona resa dal vivo...

- EOY è fondamentalmente uno studio project. Ho suonato solo due volte dal vivo. E' facile integrare i musicisti in studio, ma la cooperazione a lungo termine è davvero difficile a causa di alcuni motivi: a volte la musica è troppo complessa per suonarla e farla rendere al massimo dal vivo, a volte è una questione di distanza, roba privata ecc.

10. Il contratto discografico con la Avantgarde Music è finito?

- Spero che un giorno potrò rilasciare un altra release per loro. Sono grandi.

11. Qual è la tua opinione sullo stato della musica heavy di oggi?

- Ci sono così tante band interessanti in giro. I'm getting a little overwhelmed and usually have a feeling I missed something important (laugh). Mi piace il fatto che i confini nella musica moderna siano quasi del tutto cancellati e Internet ha dato la possibilità alle band e agli ascoltatori si sentirsi più vicini gli uni agli altri.

12. Grazie Michal per le risposte alle mie domande. Un'ultima cosa che vuoi aggiungere?

- Grazie a te per avermi intervistato. Best regards for the readers.



CONTATTI: echoesofyul.com - facebook.com/echoesofyul

ECHOES OF YUL line-up:

Michal Śliwa - Polistrumentista

RECENSIONE:
ECHOES OF YUL "Tether" EP 2014 - zoharum records